Il Tramonto delle aquile di Chiara Curione. La mia recensione di oggi è dedicata a un romanzo storico. Voglio parlarvi di questa Grande e piccola storia partendo da un aneddoto significativo e importante tanto quando il suo protagonista, Manfredi di Svevia. 

Il tramonto delle aquile di Chiara Curione

 

«Sono solo un uomo travolto dagli eventi che spera in una vita tranquilla».

Mi riferisco al momento in cui il simbolo dell’aquila reale si staccò dal suo elmo e cadde a terra, proprio mentre lo stesso Manfredi si gettò nella mischia contro il nemico e morì combattendo

La sconfitta avvenne durante la battaglia di Benevento e la caduta di quell’emblema fu una sorta di presagio nefasto, di un destino beffardo che segnò uno dei periodi più rilevanti della Storia d’Italia. Manfredi di Sicilia, seppure fosse stato a capo di uno degli imperi più forti di tutti i tempi, fu battuto dai guelfi di Carlo D’Angiò nel febbraio del 1266. Durante quello scontro che gli costò la vita, Manfredi di Svevia indossò troppo tardi l’armatura, nel tentativo di combattere a fianco di pochi e fedelissimi prodi che gli rimasero. Affrontò il campo di battaglia con disperato valore, non senza sottrarsi alle responsabilità sovrane che gli competé.

La conquista del Regno di Sicilia da parte degli angioini è raccontata fedelmente tra le pagine di questo romanzo storico e fantastico, che si attiene ai fatti risultando convincente e godibile

Ciascun capitolo rappresenta i passaggi salienti del Medioevo. L’autrice ne descrive un quadro completo, ponendo l’accento sulla travagliata e complessa identità storico-politica del periodo. Il tramonto delle aquile racchiude in sé il desiderio di diventare parte integrante della conoscenza di tutti coloro che amano la Storia per il grande fascino che conserva nei secoli.

Il tramonto delle aquile di Chiara CurioneIl tramonto delle aquile abbraccia la Storia come risorsa e materia di studio. Chiara Curione non si “limita” a contestualizzare il periodo attraverso precisi accadimenti, ma rende piacevole la lettura facendo leva sui giochi di potere e sulle conquiste.

L’autrice è precisa e puntuale dove serve, racconta senza essere prolissa, di guelfi e ghibellini, di Papato e Impero, eterni rivali. Nonostante i personaggi brillino di luce propria, grazie alle eroiche e ingombranti gesta di cui sono stati protagonisti, Chiara Curione riesce a sottolineare le fragilità degli uomini dell’epoca, che subivano il fascino del comando. La scrittrice è padrona dell’argomento, coinvolge il lettore con uno stile asciutto e adatto al genere. Anche per questo la storia risulta scorrevole e ricca di colpi di scena.

Da una parte, la Storia è maestra di vita, sapiente e severa

Dall’altra, Chiara Curione cerca di smorzare il ritmo didascalico tipico dei romanzi storici. Lo fa inserendo alcuni piacevoli episodi romanzati che . Ciò conferma la sua straordinaria abilità narrativa. Nel libro sono presenti, oltre ai  gradevoli episodi che abbracciano il fantasy. Questo romanzo contiene un indiscusso valore pedagogico e credo possa essere destinato anche agli studenti, soprattutto per l’estrema cura con cui è stato scritto. Un altro pregio di Chiara Curione? Non è mai troppo scolastica.

Il tramonto delle aquile è una lettura che denota attenzione ed equilibrio stilistico

Il libro può incontrare il favore di un pubblico che conosce la materia, ma anche di ragazzi che intendono scoprire e approfondire le imprese storiche del Regno di Sicilia e di Manfredi, figlio naturale di Federico II di Svevia. In questo romanzo si scava in fondo alle radici del passato di Manfredi che, ricordo brevemente, fece la sua comparsa, raccontando i suoi peccati, in uno degli incontri più affascinanti della Divina Commedia di Dante Alighieri nel III Canto del Purgatorio.

Differenti spunti di riflessione

Attraverso Il Tramonto delle aquile è possibile fare un’analisi critica che ci riguarda da vicino, inerente alla nostra evoluzione-involuzione storica. Che cosa si può imparare dalla Storia? In che modo possiamo innamorarcene e comprenderne a pieno cause ed effetti che la caratterizzano? Le riflessioni potrebbero essere molteplici. Me ne viene in mente una in particolare: in nome della libertà e delle differenze etico-culturali tra i popoli, le guerre sono sempre state legittimate da presunti ideali che hanno alimentato inutili spargimenti di sangue. La teoria dei corsi e dei ricorsi storici di Gianbattista Vico è sempre attuale. La Storia è lo specchio del potere dei re e della supremazia, dell’autonomia voluta e cercata dai regnanti stessi.

Ambientazione

Nonostante il romanzo storico non rientri tra i miei generi preferiti, Il tramonto delle aquile mi ha sorpreso in positivo. sapete perché? Non mi ha annoiata. La descrizione premurosa dell’ambientazione splendida che ricalca i colori del Sud ha alleggerito ulteriormente la lettura. Le descrizioni di Chiara sono un chiaro invito a scoprire gli ambienti in senso stretto. Uno di questi è il castello, luogo elitario, magico e misterioso insieme, a tratti proibit, a tratti alcova di segreti regali inconfessabili.

Chiara invita a entrare nelle segrete e a respirarne l’atmosfera. Mi sono immaginata di vivere in quell’epoca, di arrivare a cavallo e di attraversare un ponte levatoio pronto ad abbassarsi per accogliermi. Con le ali della fantasia ho girovagato eludendo la sorveglianza in una delle fortezze reali più intriganti della storia. Vi dirò di più, ho potuto ammirare dipinti, stanze, tavole immense imbandite, sedie di velluto lussureggiante, candelabri dorati, lunghi corridoi, armature e ornature di fregio sui muri.

Ho immaginato gli intrecci, le relazioni diplomatiche e gli intrighi, le strategie studiate a tavolino, i rapporti conflittuali tra fratelli dal carattere combattivo e fiero. Ho provato a cogliere le ragioni per le quali un figlio come Manfredi potesse tradire le aspettative di un padre come Federico II.

Il protagonista, non solo lotta per contendersi il regno, ma va alla perenne ricerca dell’approvazione da parte di un padre ingombrante: il Grande Imperatore Federico, colui che avrebbe preferito morire anziché venire meno a una parola data. Federico II era “un padre ombra” per Manfredi. A spaventarlo erano la sua grandezza e il fatto che fosse un uomo per cui il valore della lealtà era veramente tutto.

Personaggi e sentimenti

Ma torniamo a Manfredi. È senz’altro lui il protagonista della riuscita di questa storia nella Storia. Il giovane non sopportava le regole, sapeva bene che per prendere in mano le redini bisognava ubbidire e abbassare la testa. Manfredi sembrava il figlio meno predisposto a farlo. Il suo carattere lo faceva apparire insicuro ma non di certo vigliacco. Il coraggio in quel periodo era una condizione sufficiente e necessaria a renderlo un potenziale e audace guerriero. Manfredi di Sicilia voleva conquistare la fiducia e la stima di suo padre e dei suoi futuri sudditi con le sue uniche forze. La diplomazia e le rare doti da stratega di cui disponeva, gli fecero ottenere, seppure non del tutto, ciò che si era prefissato.

Un passaggio da cui sono rimasta fortemente intrigata è stato il dialogo carico di pathos in cui si sono confrontati Federico e Manfredi. Il padre, in punto di morte, confessa al figlio di preferirlo agli altri fratelli, dimostrandogli così un amore incondizionato. Il momento in cui Federico rivela a Manfredi di assomigliare a sua madre Bianca, l’unica donna che egli abbia mai amato veramente è stato ancora più commovente.

Il tramonto delle aquile di Chiara Curione

A questo punto, non posso fare a meno di citare un altro personaggio, il Mago Teodoro con la sua pozione magica e la sua teoria secondo la quale “Il bene e il male si scontrano e tu devi essere pronto a lottare”. E poi… c’è la delicatezza di Manfredi che si avvicina con garbo alla sua promessa sposa Beatrice di Savoia, e non ultimo, rimango incantata dall’amore infinito che egli nutriva per la prima figlia Costanza. Il prode guerriero era appassionato della fierezza dei falchi predatori. Provava una sorta di rispetto per gli animali, tanto che, durante una battuta di caccia con i falconieri, lo stesso rimase rapito dalla visione di un cervo, carpendone i movimenti leggiadri e sinuosi. Quegli esseri viventi rappresentavano l’essenza della libertà.

Questi brevi e intimi istanti aprono le porte a una lettura metaforica dell’assenza di libero arbitrio che approda nella vita di Manfredi, che lo rendono più umano e vulnerabile. La sua era un’esistenza spigolosa e a tratti conflittuale, così come lo era il contesto delle scelte di cui non è mai potuto essere padrone fino in fondo. Difatti, Manfredi si trovò in più occasioni a respingere i contrasti ideologici, a mettere in discussione i piani stabiliti dal fratello Corrado, superbo e distaccato calcolatore. D’altronde, Manfredi era l’esatto opposto del fratello Corrado. Egli, rispetto all’implacabilità di Corrado, vantava abilità innate. Era più diplomatico, era in grado di trascinare le masse. La sua modestia dava fastidio e provocava invidia a tante, troppe persone, persino al fratello stesso.

Manfredi era un uomo in grado di sperare

«Sono solo un uomo travolto dagli eventi che spera in una vita tranquilla.»

Questa frase riassume lo spessore di una figura raccontata magistralmente da Chiara Curione. “Sono solo un uomo…”. Manfredi era coinvolto nelle responsabilità governative, era rovesciato e confuso dall’umiltà scaturita da questa rivelazione spiazzante. Il pensiero di Manfredi andava oltre i dettami reali, oltremgli schiemi precostituiti delle “stanze dei bottoni”. Dentro di sé pulsava un cuore impavido, obbligato ad annuire, a sottostare agli ordini superiori. E anche il titolo di questo libro è perfetto per il significato intrinseco che è racchiuso in esso.

lI tramonto delle aquile rimanda al suggestivo e poetico approdo alla fine di un giorno che lascia spazio a un nuovo inizio

Anche se “il tramonto delle aquile” era vicino, le missioni di Manfredi furono prese in considerazione da insospettabili nemici. Fu amato dalle donne e considerato un uomo vero, sia al di là della corazza dell’armatura, sia al di là del simbolo regale di cui fu ereditiere. Tuttavia, Manfredi fu anche odiato, non solo dai nemici, ma dal fratello Corrado, che lo accusò di essere troppo uguale al padre e troppo accomodante con il popolo.

L’amicizia

Dulcis in fundo, nella storia non manca il tema dell’amicizia e dell’affetto per l’amico Giorgio, che seguiva Manfredi proteggendolo attraverso l’aura quasi mistica e benevola di angelo custode, facendo in modo che avvertisse la sua presenza dovunque. Anche quando la solitudine e l’angoscia assalivano Manfredi. Giorgio era al suo fianco anche dopo le estenuanti battaglie, quando Manfredi non riusciva più a distinguere il giorno dalla notte.

In fondo, Manfredi solo non era. Era un uomo costantemente in balia di una strada da intraprendere, offuscato da obiettivi che non sentiva pienamente suoi. Come un prode condottiero, ad accompagnarlo nelle sue ardue imprese c’era un cavallo bianco, che cavalcava senza paura, che galoppava verso la meta anch’esso, come il suo padrone, glorioso guerriero morto sul campo al grido di: “Svevia!”.

Conclusione e punteggio Fiore

La storia è memoria, è bagaglio e anche faro culturale dei nostri giorni. Questa Storia in particolare, credo disponga dei mezzi per essere culla e teatro di un sogno: viaggiare nel tempo attraverso i libri.

Chiara Curione è riuscita a portarmi con sé, dentro la storia di un tramonto che è stata anche l’alba di nuovi giorni per Manfredi.

Il tramonto delle aquile è stato un viaggio nella Storia d’Italia

Il tramonto delle aquile è stato un volo che si colloca a metà tra le contraddizioni delle guerre e l’umanità che precipita. Un volo in direzione di un sole inghiottito da un mare dai colori unici, quello della Sicilia. Con le ali spiegate l’aquila reale, la regina incontrastata dei cieli, mi ha permesso di planare sulla Storia e di ammirarne a distanza di secoli la fine trasfigurata in una morte al limite dell’impresa eroica. Così come si ammira uno splendido tramonto, io ho apprezzato questo bel romanzo.

Coraggio, valori e sentimenti sono le colonne portanti di un libro che credo vi sorprenderà, spero tanto quanto è riuscito a sorprendere me. Per questo motivo ho deciso di assegnare 5 margherite al libro di Chiara.

Buona lettura!

Descrizione

Il Tramonto delle aquiledi Chiara Curione

Genere: Romanzo storico

Autrice: Chiara Curione

CE: Edizioni Esordienti E-book

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Il tramonto delle aquile di Chiara Curione

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