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Grande Fratello e l’effetto boomerang delle parole

Scrivere un post sul Grande Fratello? Perché no. L’uscita di Beatrice Luzzi, a causa della scomparsa del padre, mi ha spinta a dire come la penso. Questa edizione del GF sta facendo molto discutere per i modi, per i toni e per i messaggi che sono arrivati ai telespettatori.

La questione a dir poco spinosa che sta investendo il programma in queste ultime ore (facciamo anche settimane e mesi) è il riassunto di una serie di episodi incresciosi in cui è emerso un approccio superficiale da buona parte degli inquilini, rispetto a temi sociali importanti come religiosità, patriarcato e omosessualità.

Grande FratellloIl teatro dell’assurdo che sta andando in onda al Grande Fratello è anche frutto della mancanza di volontà del gruppo nel trovare un punto d’incontro con Beatrice Luzzi, concorrente molto amata all’esterno, per le battaglie personali da cui è uscita sempre a testa alta

Fuori dalle quattro mura più chiacchierate del momento il consenso per l’ex attrice di Vivere e per il suo caro amico Vittorio sfiora l’unanimità. L’ingegnere è stato, infatti, l’unico concorrente a rimanere al suo fianco nelle fasi più delicate del reality e ad averle dimostrato sincera vicinanza in occasione del lutto. Gli altri inquilini sono rimasti a tratti impassibili e a tratti dissacranti, ma la cosa più grave è che non abbiano dimostrato sofferenza e rispetto in un momento doloroso e difficile come la morte di una persona cara.

La tensione nella Casa del Grande Fratello era nell’aria già a Capodanno

Momento topico in cui Beatrice è stata isolata intenzionalmente dal resto del gruppo. Dalle clip, dalle immagini in diretta e dai dialoghi è emersa una chiusura totale e la palese intenzione di escluderla. La situazione è peggiorata con l’uscita di Beatrice. L’accanimento ingiustificato è stato indirizzato nei confronti di Vittorio, uno dei concorrenti con maggiore fair play della storia del GF. Assistere a determinate azioni e reazioni mi ha dato da pensare e non poco.

Ieri mi è capitato di leggere su questo Web magazine le parole di Letizia Petris sulla presunta derisione di Vittorio alle spalle di Federico. Il linguaggio la dice lunga sulla strategia di gioco usata dal gruppo e sull’effetto boomerang delle parole.

Io sto aspettando di beccarlo in flagrante per dirglielo bene! Anche perché altrimenti mi parte il rottweiler. Paolo tu fermo, aspetta me, aspetta che intervenga io. Provo a fare io in modo costruttivo e se non ce la faccio poi intervieni tu. Magari riesco io a fargli capire che sbaglia. Lui lo fa per accettazione con Sergio ed è la cosa più brutta che si possa vedere. Sergio prende in giro e Vitto per stargli dietro lo fa e va contro gli amici. Io fuori combatto per sta roba. Io prendo Vitto e tu Fiorda prendi Sergio, se non cambia niente scateniamo i rottweiler.

Fonte: biccy.it

Il punto è: che cosa possono avere mai fatto o detto di tanto grave Beatrice e Vittorio per meritarsi un trattamento tanto vendicativo e lontano anni luce dall’inclusività?

Qualcuno dovrebbe spiegare a queste persone che si può prendere posizione senza stringere patti “segreti” che nuocciono alla loro stessa immagine. Io voglio sperare che sia la reclusione a rendere queste persone aride e prive di quel briciolo di buon senso che servirebbe a salvare le apparenze.

Forse la chiave di lettura è cercare, per quanto possibile, di osservare con obiettività e di farsi un’idea su alcune inconsistenti comparsate che abitano la Casa del Grande Fratello in questo momento

Io ho osservato attentamente, con lo spirito critico che mi hanno insegnato lo studio della giurisprudenza e del diritto, come un essere umano, e sono giunta a una conclusione: in questo esperimento sociale a favore di camera sono sfuggiti troppi dettagli.

L’ex attrice di Vivere è stata protagonista di numerosi duri scontri in cui si è dovuta difendere e spendere come una leonessa per cercare di portare avanti i suoi principi. In alcuni suoi valori e verità si sono rispecchiate tante altre persone che l’hanno sostenuta per non aver mollato. Beatrice è rientrata nella Casa del GF. Ancora una volta ha dimostrato di avere una forte personalità.

Non voglio entrare nel merito delle dinamiche di gioco, ma vorrei invitare le persone a riflettere sull’importanza del linguaggio utilizzato come arma per ferire

È il modo in cui veicoliamo i nostri messaggi che rispecchia chi siamo e come la pensiamo.

Le parole che sono state dette e gli atteggiamenti di alcuni inquilini, durante e dopo il triste annuncio, hanno lasciato perplessi molti telespettatori, compresa la sottoscritta. Il dissenso scatenato da parte dell’opinione pubblica, dei giornali e soprattutto del popolo del Web, ha creato terreno fertile per avvalorare una tesi: le parole possono diventare pesanti come macigni, tanto più se scagliate contro una persona sola, in un momento di grande fragilità.

Abbraccio da sempre la convinzione che il confronto civile serva a dare un senso, nel bene e nel male a ciò che si fa e si dice, a creare un avvicinamento e a prendere le distanze da un pensiero che non mi appartiene.

Lo spettacolo che ho visto e sentito in questi giorni nella Casa del Grande Fratello non mi appartiene

E la maggior parte delle volte non mi è piaciuto, aggiungo per niente. Ho continuato a guardare il programma per capire dove volessero arrivare. Bastavano poche parole per difendere il proprio punto di vista, senza offendere, senza ledere la dignità altrui, senza escludere nessuno o fomentare il pregiudizio. Certo, ci devono essere la volontà e la coerenza di farlo con intelligenza ed eleganza.

Nei riguardi di Beatrice, sono onesta, non ho avvertito niente di tutto ciò. Non ci sono stati: conforto, supporto, apertura e comprensione. Non ho visto mani tese, ma rancore ingiustificato, distacco, superficialità e muri di indifferenza francamente deludenti.

Mi aspettavo un briciolo di umanità, ma quell’umanità non è mai arrivata, Vittorio e ultimi arrivati esclusi.

La sensibilità è il vero fantasma che aleggia nella Casa del Grande Fratello

Mi piacerebbe comprendere il perché di uno spettacolo tanto indelicato. Per qualche litigata in più, per invidia, per competitività? Perché? Attenzione, non voglio schierarmi a favore o contro nessuno. Non è necessario, perché è sotto gli occhi di tutti la surrealtà a cui abbiamo assistito.

Gli unici a non essersene accorti sono gli inquilini artefici di una sorta di congiura contro Il e La concorrente da battere o da abbattere senza quel minimo di correttezza a cui avremmo voluto assistere.

Ho visto altro, purtroppo: sguardi di sfida, parole in codice, il cantare a squarciagola, le preghiere strumentalizzate, i microfoni spenti e poi riaccesi qualche volta non proprio con un tempismo perfetto. Tutte queste gocce hanno fatto traboccare un vaso stracolmo oramai da tempo di maldestri tentativi rappacificatori tra Beatrice e il gruppo. Ho sentito pronunciare parole come «autodistruzione», «giustizia divina» e «persona tossica», tutti concetti che riassumono la carenza totale di empatia e di discrezione di questa edizione.

Non potevo e non volevo credere che alcune persone arrivassero a perdere in tale inequivocabile modo il lume della tolleranza e della ragione, eppure è successo. L’unico messaggio di circostanza è arrivato in modo estemporaneo, poco sentito e indotto dalla Produzione. Il limite è stato superato ampiamente, credo, per una popolarità di cui, forse, si può fare a meno, se non si è in grado di gestirla.

Grande Fratello

È inutile girarci attorno e nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, nella Casa del Grande Fratello gli scivoloni sono stati tanti, troppi

Sono rimasta colpita dalla totale disumanità nei confronti di una persona volutamente messa sa parte, nonostante i momenti difficili che ha dovuto attraversare.

Le luci dei riflettori sono rimaste accese su uno spettacolo onestamente indecoroso, in cui alcuni principi fondamentali dell’etica sono venuti a mancare come l’aria. Bisognava andare avanti, il problema è stato il come. Un come di enorme importanza: con l’estraneità al tatto, al rispetto, alla solidarietà, e al silenzio.

Sono mesi che Beatrice lotta contro un gruppo di struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia e che ignorano quanto possano fare male le parole, se usate in modo irriflessivo come è stato fatto in troppe occasioni.

Supportiamo chi non offende la dignità personale e rispettiamo le persone che con coraggio portano avanti le proprie idee, nonostante siano diverse dalle nostre, nonostante tutto e tanti. Ogni tanto bisognerebbe riconoscere i propri errori e chiedere scusa, perché si può sempre migliorare, soprattutto quando si è disposti a cambiare idea.

Cara Beatrice e caro Vittorio, è proprio il caso di dirlo: tanti nemici, tanto, ma proprio tanto, onore.

Ad majora!

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